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Come insegnare matematica ai bambini?
- 01/02/2018
- Pubblicato da: Tokalon
- Categoria: MATEMATICA SCUOLA
Scusate il ritardo, ma abbiamo atteso la pubblicazione dell’articolo di cui vi parliamo oggi sugli Annali online della Didattica e della Formazione Docente.
Questa settimana, infatti, vogliamo proporvi un contributo relativo ad una questione spinosa per i docenti di matematica della scuola primaria:
Come faccio ad insegnare matematica ai bambini?
L’avverbio come sottindende una ricerca di metodo. Stanti le acclarate difficoltà degli studenti italiani in matematica, come periodicamente ci ricordano le indagini nazionali e internazionali sui livelli di apprendimento in merito, incombe sui docenti la responsabilità della riuscita. Parallelamente fioriscono studi e ricerche sulla didattica della matematica a carattere clinico, nei quali si individuano difficoltà cognitive specifiche – cfr. la ormai famosa discalculia – o si ravvisa una base neurologica dell’apprendimento della stessa. Molti propugnano metodi infallibili, da seguire passo passo, eliminando di fatto l’autonomia di ogni singolo insegnante e l’unicità di ogni gruppo classe… Mentre i docenti, presi dalle maglie sempre più burocratiche del loro lavoro, finiscono spesso per affidarsi pedissequamente ai libri di testo.
Eppure ad ascoltare quanti hanno una approfondita conoscenza della disciplina si scoprirebbero un fiorire di ricerche, indicazioni di lavoro, riflessioni di ampio respiro, che aprirebbero un orizzonte di significato a una didattica che – spiace dirlo – tante volte propone “verità che escono dall’oscurità e si dirigono verso il niente”, come ricorda il matematico Miguel de Guzmàn, presidente dell’International Commission for Mathematical Instruction dal 1991 al 1998 citato nell’articolo che oggi condividiamo con voi.
L’articolo ha come autori la Prof.ssa Ana Millàn Gasca, docente di Matematiche complementari nel Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre e referente del Laboratorio di Matematica per la Formazione Primaria, e altre tre docenti di scuola primaria – parte integrante del nostro team – che da anni collaborano attivamente, nell’ambito della didattica della matematica e non solo, con il mondo della scuola e con l’università, anche in qualità di membri esterni del Laboratorio citato, nonché cultori della materia (due in Matematica e una in Biologia) presso l’Università Roma Tre.
La proposta? Una riscoperta della storia della matematica, calata nella sensibilità infantile, trasmessa attraverso il racconto e la mimesis, possibile grazie anche a specifiche attività in cui i bambini manipolano e vivono concretamente i passi storici che portano alla genesi dei concetti matematici che studiano. In tal modo si può presentare la matematica come un’esperienza umana, come un prodotto della mente dell’uomo che si interroga sul mondo che lo circonda, dando significato a quei contenuti che spesso sembrano “piovere dal cielo” sui nostri alunni.
L’articolo riporta autorevoli studi sul mondo infantile e sul suo rapporto con la matematica, e presenta svariate esperienze sul campo, adeguatamente documentate; in conclusione, si propone una scansione dei principali argomenti di storia della matematica dalla prima alla quinta elementare, correlati alle questioni matematiche soggiacenti.
Prima di lasciarvi alla lettura dell’articolo vorrei riportare la mia personale esperienza di studentessa. Ho terminato il liceo con l’intuizione vaga che la matematica fosse qualcosa di oscuramente interessante: oscuramente, perché avevo sempre subito l’avvicendarsi dei vari contenuti nella progressione del programma, esercitandomi in modo più o meno costante, ma senza capire. Intuivo la presenza di qualcosa di formativo per la crescita del mio pensiero, ma avevo ormai gettato la spugna e archiviato la questione come irraggiungibile. Fino a quando, all’università di Roma Tre, nel corso di Matematica e didattica della matematica tenuto proprio dalla Prof.ssa Millàn Gasca, non ho scoperto la storia della matematica e quanto i concetti matematici fossero ad essa ancorati nel loro significato: anche la dimostrazione di un teorema diventava appassionante, poiché quel teorema costituiva un anello nella ricerca del pensiero umano, e si collocava in un preciso contesto storico che gli forniva significato e concretezza!
Vi invito pertanto a considerare il contributo che vi proponiamo come riferimento e sfida alla nostra didattica; personalmente, non riesco a fare lezione senza divertirmi almeno un po’, e – ammettiamolo – il didattichese dei sussidiari di matematica è spesso così noioso…!
Al link seguente potete leggere e scaricare l’articolo a firma della Prof.ssa Ana Millan Gasca, con le “nostre” Anna Mazzitelli, Francesca Neri Macchiaverna, Emanuela Spagnoletti Zeuli:
http://annali.unife.it/adfd/article/download/1580/1374
Buona lettura e… buona Matematica a tutti!!!