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PRIMA o poi…
- 08/09/2017
- Pubblicato da: Francesca Neri Macchiaverna
- Categoria: MATEMATICA SCUOLA
Tragedia semicomica in due atti
- Prologo
“L’estate sta finendo
e un anno se ne va,
sto diventando grande
lo sai che non mi va…..a…a…a…a”
Improvvisamente e come un fulmine a ciel sereno ecco che bambini di 5/6 anni con un colpo di coda, in un’estate calda e torrida, si trasformano da bambini piccoli in bambini grandi…
“Quest’anno vado in prima!”
Una frase che si porta dietro una serie infinita di risvolti che lavorano su molti piani diversi (pratico-organizzativo, relazionale, psichico).
Una frase potenzialmente ansiogena per tre categorie di persone: i genitori (i primi della lista), i maestri e le maestre e, ovviamente, i bambini.
La problematica fondamentale riguarda il fatto che queste tre categorie di persone credono di appartenere a mondi completamente diversi.
Talmente diversi (ma ne siamo sicuri?!) che i loro monologhi interiori, i loro flussi di coscienza, suonerebbero più o meno così, rigorosamente senza punteggiatura come ci insegna Joyce (non me ne voglia nessuno per l’uso smodato di stereotipi, leggete con un pizzico di ironia)
- Atto I
Scena I: I genitori
La mamma (nel dormiveglia)
Giulia ha scelto lo zaino di Elsa ma ora vuole quello di Anna e ora come faccio se lo compro poi penserà di poter fare così in futuro allora diventerà una dittatrice mi farà impazzire poi tutti mi criticheranno perché le do tutte vinte ai miei figli non sarò una mamma brava ma forse non lo sono mai stata forse avrei dovuto io capire che voleva quello di Anna perché una volta l’anno scorso mentre stavo pagando alla cassa e mi è caduta una bottiglia di olio a terra rompendosi e facendo scivolare quella signora che poi ho dovuto accompagnare all’ospedale perché si era rotta il femore me l’aveva detto che lo voleva e allora vedi che è colpa mia che non mi ricordo mai niente ma non so ora lasciamo perdere faccio la fotocopia del libretto dei vaccini oh no infelice disdetta non ha fatto il morbillo oddio devo chiamare la asl ma è sempre occupato forse poterei passare domani dopo l’ufficio e prima del dentista ho giusto 1 minuto e 34 secondi di tempo certo ce la dovrei fare ma poi alla fine potrei comprare l’astuccio di Anna così forse si bilancia la situazione e se poi la prendono in giro e se poi diventa vittima di bullismo come me in terza elementare quando Sabrina mi attaccò cinque pezzi di gomma pane nei capelli e mio zio Carmelo mi tagliò i capelli stile Giovanna D’Arco e per me fu la fine della socialità la cosa peggiore sarebbe se si ritrovasse una tipo la maestra Angela che quando parlava si sentiva una puzza di cipolla stufata che non ce la facevi proprio e che puzzava sempre di olio rifritto oppure quella lì la maestra Giustina che quando chiedeva le tabelline mi veniva da vomitare sono sicura che Giulia è negata come me sarà una cosa di geni oddio speriamo di no però già si vede che non è molto portata ma oggi la matematica serve oddio fosse stupida speriamo almeno che le faranno mangiare la merendina perché quella roba che dà il Comune deve essere proprio schifosa spero che non ci saranno stranieri non è che sono razzista eh assolutamente però poi va a finire che rimangono tutti indietro e non mi sta bene eh no mia figlia non la freni certo sono proprio contenta che andrà alle elementari pensa che bello fare i compiti insieme tutti i fine settimana tutto il giorno e tutti i giorni studiare le tabelline e imparare a memoria le poesie specialmente quelle lunghe passeremo tanto tempo di qualità si proprio di qualità insieme l’unico problema saranno i fratelli vabbé speriamo che saprò risolvere i problemi di matematica specialmente quelli con quei sottocosi del chilo che non me li ricordo e no mi sa che devo proprio ripassarmi la tabellina del 7
il papà (mentre pensa)
che ansia ma la birra è finita
Scena II: Le maestre. I maestri (mentre fanno il trasloco da una classe all’altra procurandosi lo protrusione discale L5-S1)
Ma possibile che mi doveva appioppare matematica io l’ho fatta una volta nel 1993 e chi si ricorda nulla mannaggia la maestra Carla che stava sempre male e giù a supplenti e ora ho i buchi e nulla mi tocca rimettermi sotto aspetta però mi ha detto Rita che ha quella guida fatta bene ma allora me la fotocopio e ciao così ho già tutte le schede e basta no ma guarda quella faccia da schiaffi della collega nuova ma chi si crede di essere ma poi la prima ma vogliamo scherzare ma io non ce la faccio ma non stanno mai fermi e tocca insegnarli a stare seduti a parlare tutto insomma e io sono arrugginita tanto bella la quinta dell’anno scorso magari fosse così ma non lo sarà sicuro i tempi sono cambiati ora i genitori sono sempre più strani sempre a starti con fiato sul collo e che fate e che non fate eh no la maestra sono io e basta e poi mi tocca fare i conti con quella là ma come si è permessa di pigliarsi italiano che poi matematica in prima è noiosa non c’è molto da fare vabbè io seguo il sussidiario e ripeto ripeto prima o poi gli entrerà qualcosa in testa e poi no eh basta da subito niente caccole niente mocciolo niente bocca aperta vanno scolarizzati vanno messi in riga subito rispetto rispeeeettttoooo
Scena III: I bambini (mentre guardano la tv)
Mamma sembra preoccupata però spero che ci faranno giocare mamma però ha detto che ormai non si gioca più perché sono grande però uffa io non voglio andare a scuola però se invece giochiamo allora si però spero che non ci sarà Sofia che mi sta antipatica e spero che i numeri non ci stanno a scuola perché non mi piacciono proprio quei libri che mi ha fatto fare mamma questa estate al mare ma a me non mi va di leggere ma che pizza ma non può leggere mamma al posto mio mica devo fare tutto io uffa
E ora: come vorrei fossero i monologhi…da maestra, mamma, ex (ma ancora un pò) bambina
- Atto I
Scena I: I genitori
La mamma (nel bagno turco)
Giulia va già in prima ma ti rendi conto è successo tutto così in fretta però dai ce la siamo goduta hai visto come le piace sfogliare i libri e quanto le piace muoversi saltare arrampicarsi e quanto conta poi si vede che è entusiasta speriamo mantenga questa carica ma sono sicura di sì e poi qualsiasi cosa succeda sarà tutta vita vissuta e noi staremo al suo fianco in tutto e sono sicura avrà delle brave maestre e se ci saranno problemi ne parleremo siamo persone no spero sarà una classe variegata e che potrà vivere belle e brutte esperienze come abbiamo fatto tutti ma quanto la amo
Il papà (in birreria…finalmente!)
Giulia va già in prima ma ti rendi conto è successo tutto così in fretta però dai ce la siamo goduta hai visto come le piace sfogliare i libri e quanto le piace muoversi saltare arrampicarsi e quanto conta poi si vede che è entusiasta speriamo mantenga questa carica ma sono sicuro di sì e poi qualsiasi cosa succeda sarà tutta vita vissuta e noi staremo al suo fianco in tutto e sono sicuro avrà delle brave maestre e se ci saranno problemi ne parleremo siamo persone no spero sarà una classe variegata e che potrà vivere belle e brutte esperienze come abbiamo fatto tutti ma quanto la amo ma la birra è finita
Scena II: Le maestre, I maestri (mentre ballano lo swing)
Mamma mia che emozione ogni volta mi prende l’insonnia la notte prima del primo giorno di scuola quando devo prendere la prima certo sono proprio un tipo eh ma quanto è bella la prima tutta da scoprire tutta da giocare ti senti di nuovo bambino ogni giorno ti dicono delle cose stupende osservazioni di una nitidezza e una semplicità che ti disarmano e poi la matematica in prima ma quanto è bella chissà quante cose sanno già e quante osservazioni hanno già fatto sulle forme e i numeri passerò tutta la prima parte a raccontare e a farli raccontare chissà quante perle usciranno fuori e poi sai che c’è meglio cambiare e poi con italiano sai quanto possiamo lavorare insieme specialmente nel primo periodo quanto è bello insegnare ai bambini a tracciare a scrivere vederli impegnati è una grandissima emozione sono proprio felice i bambini sono una cosa meravigliosa faccio il lavoro più bello del mondo
Scena III: I bambini (rotolandosi nella sabbia stile “fettina impanata”)
Mi divertirò tantissimo
E allora… PRIMA o poi la PRIMA arriva!