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Hidden Figures – Il diritto di contare
- 15/05/2017
- Pubblicato da: Luigi Regoliosi
- Categoria: FILM MATEMATICA SCUOLA
Scusate il ritardo, ma la fine dell’anno scolastico si fa sentire anche per il nostro blog!
Oggi vi parlo di un film che abbiamo visto con tutte le classi della mia scuola superiore, prima delle vacanze pasquali: Il diritto di contare.
Il film è uscito negli USA come Hidden Figures. Senza nulla togliere al titolo italiano che introduce subito alle importanti implicazioni socio-politiche del film, ho sempre trovato significativo il fatto che in inglese il sostantivo Figure si traducesse – a seconda del contesto – con il nostro ovvio figura e con il meno ovvio cifra: numeri e forme mai così vicini come nella lingua inglese!
Il film ha ricevuto tre nomination agli Oscar 2017 (miglior film, attrice non protagonista Octavia Spencer e sceneggiatura non originale) senza però ricevere premi se non quello per il Miglior cast assegnato dal SAG, il sindacato degli attori. Quest’articolo vuole essere un invito alla visione di un film – certamente non tecnicamente ineccepibile – ma ricchissimo di contenuti dalle molteplici implicazioni…
Si racconta la storia – vera e un po’ romanzata nella trasposizione cinematografica – di tre donne, Katherine, Mary e Dorothy, tre matematiche afroamericane che lavoravano per la NASA quando era stata da poco costituita e non aveva calcolatori elettronici. Il valore didattico di questa storia è inestimabile per chi insegna nella scuola di oggi: solo qualche decennio fa, il più importante ente spaziale del mondo, si serviva di “calcolatrici umane” per effettuare i lunghissimi calcoli alla base dei lanci e dei rientri nell’atmosfera dei missili. Tralascio qui il discorso articolato e complesso relativamente al ruolo della donna nel mondo del lavoro (tutti sappiamo come la gloria delle missioni spaziali sia andata tutta agli uomini a capo dei progetti e agli astronauti), ma è impossibile non citare l’etichetta “Colored computers” (calcolatrici di colore) all’ingresso dello stanzone del padiglione isolato dove lavorava questo stuolo di donne!
Molti conoscono la mia particolare passione per il calcolo mentale (se non lo avete già fatto provate voi stessi quale entusiasmo possono suscitare nei nostri allievi le strategie di calcolo mentale), ma il film è molto di più di numeri e calcoli: il valore delle tre storie del film è senza dubbio incalcolabile e vi assicuro che le tre eroine conquisteranno il vostro cuore!
Dorothy, la responsabile (de facto, ma non de jure) del gruppo delle calcolatrici cerca instancabilmente di ottenere il riconoscimento che le spetta, studia il FORTRAN (oggi Fortran, poiché il nome maiuscolo è stato sostituito da quello con la sola iniziale maiuscola a partire dal Fortran 90 – sincrasi di Formula Translator ovvero traduttore di formule matematiche in algoritmi computazionali) per spiegare in anticipo a tutti gli altri come programmare il nuovo e gigantesco calcolatore elettronico, arrivato alla NASA proprio per togliere il posto di lavoro a lei e alle sue ragazze!
Mary vuole diventare la prima donna afroamericana ingegnere della NASA e fa ricorso al tribunale per frequentare i corsi per laurearsi in Ingegneria in istituti riservati ai bianchi!
Katherine entra nello staff che manderà il primo americano nello spazio per controllare e ricontrollare i calcoli, anche se le pagine che le danno sono piene di cancellature, in quanto materiale di un livello di sicurezza a lei non concesso. Inoltre, il bagno riservato alle donne di colore è in un altro edificio distante più di un chilometro a piedi all’aperto, col sole o con la pioggia!
Katherine: “Siamo già là, signore!”
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Scusate il ritardo, ma la fine dell’anno scolastico si fa sentire anche per il nostro blog!
Oggi vi parlo di un film che abbiamo visto con tutte le classi della mia scuola superiore, prima delle vacanze pasquali: Il diritto di contare.
Il film è uscito negli USA come Hidden Figures. Senza nulla togliere al titolo italiano che introduce subito alle importanti implicazioni socio-politiche del film, ho sempre trovato significativo il fatto che in inglese il sostantivo Figure si traducesse – a seconda del contesto – con il nostro ovvio figura e con il meno ovvio cifra: numeri e forme mai così vicini come nella lingua inglese!
Il film ha ricevuto tre nomination agli Oscar 2017 (miglior film, attrice non protagonista Octavia Spencer e sceneggiatura non originale) senza però ricevere premi se non quello per il Miglior cast assegnato dal SAG, il sindacato degli attori. Quest’articolo vuole essere un invito alla visione di un film – certamente non tecnicamente ineccepibile – ma ricchissimo di contenuti dalle molteplici implicazioni…
Si racconta la storia – vera e un po’ romanzata nella trasposizione cinematografica – di tre donne, Katherine, Mary e Dorothy, tre matematiche afroamericane che lavoravano per la NASA quando era stata da poco costituita e non aveva calcolatori elettronici. Il valore didattico di questa storia è inestimabile per chi insegna nella scuola di oggi: solo qualche decennio fa, il più importante ente spaziale del mondo, si serviva di “calcolatrici umane” per effettuare i lunghissimi calcoli alla base dei lanci e dei rientri nell’atmosfera dei missili. Tralascio qui il discorso articolato e complesso relativamente al ruolo della donna nel mondo del lavoro (tutti sappiamo come la gloria delle missioni spaziali sia andata tutta agli uomini a capo dei progetti e agli astronauti), ma è impossibile non citare l’etichetta “Colored computers” (calcolatrici di colore) all’ingresso dello stanzone del padiglione isolato dove lavorava questo stuolo di donne!
Molti conoscono la mia particolare passione per il calcolo mentale (se non lo avete già fatto provate voi stessi quale entusiasmo possono suscitare nei nostri allievi le strategie di calcolo mentale), ma il film è molto di più di numeri e calcoli: il valore delle tre storie del film è senza dubbio incalcolabile e vi assicuro che le tre eroine conquisteranno il vostro cuore!
Dorothy, la responsabile (de facto, ma non de jure) del gruppo delle calcolatrici cerca instancabilmente di ottenere il riconoscimento che le spetta, studia il FORTRAN (oggi Fortran, poiché il nome maiuscolo è stato sostituito da quello con la sola iniziale maiuscola a partire dal Fortran 90 – sincrasi di Formula Translator ovvero traduttore di formule matematiche in algoritmi computazionali) per spiegare in anticipo a tutti gli altri come programmare il nuovo e gigantesco calcolatore elettronico, arrivato alla NASA proprio per togliere il posto di lavoro a lei e alle sue ragazze!
Mary vuole diventare la prima donna afroamericana ingegnere della NASA e fa ricorso al tribunale per frequentare i corsi per laurearsi in Ingegneria in istituti riservati ai bianchi!
Katherine entra nello staff che manderà il primo americano nello spazio per controllare e ricontrollare i calcoli, anche se le pagine che le danno sono piene di cancellature, in quanto materiale di un livello di sicurezza a lei non concesso. Inoltre, il bagno riservato alle donne di colore è in un altro edificio distante più di un chilometro a piedi all’aperto, col sole o con la pioggia!
Katherine: “Siamo già là, signore!”